Pensione: Se non ci pensi ora lavorerai fino a 80 anni

Pensioni sempre più basse e coefficienti di trasformazione: cosa sono e perché incidono nel calcolo dell'assegno pensionistico?

I coefficienti di trasformazione sono dei valori, utilizzati esclusivamente nel sistema contributivo, che servono per trasformare il montante contributivo accumulato dal lavoratore, nel corso della sua vita lavorativa, in pensione annua spettante. Sono dei parametri variabili che diminuiscono o aumentano la prestazione previdenziale a seconda dell'età anagrafica del richiedente. In particolare i parametri saranno tanto più elevati quanto maggiore è l'età del lavoratore. Scappatoie da questa tagliola non ce ne sono, se non quella di lavorare di più e quindi accantonare di più. Più tardi si andrà in pensione e minore sarà la durata di vita (potenziale).

I soggetti interessati al calcolo della pensione con sistema contributivo sono:

  1. I lavoratori che hanno iniziato a versare i contributi dopo il 1 gennaio 1996 e che hanno tutta la pensione calcolata con il sistema contributivo;
  2. I lavoratori in possesso di contribuzione alla data del 31 dicembre 1995 i quali hanno l'applicazione del sistema contributivo limitata alle sole anzianità maturate successivamente al 1 gennaio 2012 (se in possesso di almeno 18 anni di contributi al 31/12/1995) oppure al 1 gennaio 1996;
  3. le donne che esercitano l'opzione donna di cui all'articolo 1, comma 8, legge 23 agosto 2004, n. 243 e, in generale, i lavoratori che optano per la liquidazione della pensione con il calcolo contributivo (pensione opzione Dini).

I coefficienti di trasformazione, a seguito della Riforma Fornero del 2011, vengono aggiornati ogni triennio, in corrispondenza dello scatto degli adeguamenti alla speranza di vita e si riducono in maniera tale da compensare "l'effetto positivo" che la speranza di vita produrrebbe sull'assegno pensionistico.

Ecco perché chi andrà in pensione quest'anno incasserà una rendita più bassa rispetto a chi ci è andato nel 2020.  Lo dice il decreto del Ministero del Lavoro del 1 Giugno con i quali sono stati fissati i nuovi coefficienti di trasformazione del montante contributivo validi per il biennio 2021/2022.

Per fare un esempio. Per un lavoratore che lascia a 65 anni di età con € 100.000 di contributi accantonati, la pensione si è abbassata in questi anni di quasi 1.000 euro. Nel 2009 è stata di 6.136 euro; nel 2020 di 5.245 euro e nel 2021 sarà di 5.220 euro.

Un decennio di tagli

Anno di pensionamento
Assegno annuo Inps
Entro l'anno 2009
€ 6.136
1 gennaio 2010 - 31 dicembre 2012
€ 5.620
1 gennaio 2013 - 31 dicembre 2015€ 5.435
1 gennaio 2016 - 31 dicembre 2018€ 5.326
1 gennaio 2019 - 31 dicembre 2020€ 5.245
1 gennaio 2021 - 31 dicembre 2022€ 5.220


Come cambiano i coefficienti di trasformazione

Età
2019- 2020
2021-2022
57
4,200%
4,186%
584,304 %4,289%
594,414%4,399%
604,532%4,515%
614,657%4,639%
624,790%4,770%
634,932%4,910%
645,083%5,060%
655,245%5,220%
665,419%5,391%
675,604%5,575%
685,804%5,772%
696,021%5,985%
706,257%6,215%
Da 71 in poi6,513%6,466%


Le tabelle sopra riportano, in maniera chiara, la riduzione, ad ogni triennio, dei coefficienti di trasformazione e l'aumento di questi soltanto attraverso l'avanzare dell'età anagrafica. Se non ci si pensa da giovani la scelta sarà soltanto una; lavorare, lavorare e lavorare.

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Lorenzo Dragoni

Consulente Finanziario Iscritto all’Albo dei Consulenti Finanziari con Iscrizione Numero 691 del 21/09/2015

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