Aumento dei tassi: Perché obbligazioni, ETF e/o fondi obbligazionari potrebbero perdere valore?
di Lorenzo Dragoni | pubblicato il 24 maggio 2021
Le obbligazioni sono uno strumento di credito estremamente popolare tra i risparmiatori. Ciò che rende attraenti questi strumenti, è il rendimento certo e la distribuzione della cedola periodica garantita.
Ma cos'è un'obbligazione e quali sono i rischi tipici di questo strumento? Quando investiamo i nostri risparmi in obbligazioni è doveroso sapere che stiamo prestando i propri soldi a un ente (bond governativi, bond di una società, ecc) che ha emesso l'obbligazione per finanziare debito pubblico (il caso del Btp) o per raccogliere liquidità e effettuare nuovi investimenti (corporate bond). In cambio riceveremo una promessa di restituire il capitale prestato alla scadenza e, durante il periodo prestabilito, verrà corrisposta una cedola periodica (l'interesse).
Supponiamo di acquistare un titolo di Stato (BTP) per un valore di € 100, con scadenza 10 anni, ad un tasso di interesse del 1%. Acquistando un Btp presterò 100 euro allo Stato, per la durata di 10 anni e alla scadenza il mio capitale sarà di 110 euro.
Ma potrei avere la necessità di vendere anzitempo il mio investimento è quindi doveroso considerare i rischi che posso correre nel periodo di investimento.
- rischio di credito. Il fallimento dell'emittente. Spesso vengono attribuiti a questo strumento un rischio basso ma molte volte non è così. In questo contesto di tassi bassi l'errore più frequente è quello di rincorrere il rendimento cedolare, tralasciando la qualità dell'emittente. Ossia il rating o l'affidabilità dell'ente al quale sto prestando i miei soldi.
- rischio di mercato, cioè il rischio legato alla liquidità di un bond. Un titolo è illiquido quando si registrano pochissimi scambi nell’arco della giornata e con spread denaro/lettera molto ampi. La liquidità di un’obbligazione dipende in prima istanza dall’ammontare emesso e dall’ammontare in circolazione.
- rischio tasso cioè il rischio legato alle variazioni dei tassi di interesse a breve termine. Una variazione dei tassi d’interesse provoca una variazione del prezzo delle obbligazioni più o meno accentuata in base alle caratteristiche di ogni tipologia di bond (durata, ecc). Se i tassi salgono, il prezzo delle obbligazioni scendono e viceversa se i tassi scendono, i prezzo delle obbligazioni salgono.
Considerato lo scenario dei tassi attuali (bassi con tendenza di aumento dell'inflazione) , questo fenomeno è praticamente certo. Nei prossimi anni, l'investimento in obbligazioni, potrebbe presentare delle perdite anche importanti complice il variare dei tassi.
Faccio un esempio per chiarire il meccanismo legato alla sensibilità dei tassi.
Supponiamo di aver appena acquistato una obbligazione al prezzo di 100, durata 1 anno e rendimento cedolare 1%. Fra un anno ritireremo il nostro capitale pari a 100 e l'1% di interesse (quindi 101).
Supponiamo invece che, dopo aver acquistato l'obbligazione di cui sopra, ci sia un aumento dei tassi di interesse di 0,5% (quindi 1,5%). Se volessimo rivendere l'obbligazione appena acquistata (0,5% rendimento), nessuno ce la comprerebbe restituendoci il prezzo da noi pagato (quindi 100) perché, con la stessa scadenza, i tassi sono stati portati all'1,5%. Saremo quindi costretti a vendere la nostra obbligazione ad un prezzo inferiore dello 0,5 (quindi 99,50).
Se la durata fosse stata di due anni avrebbe perso l'1%, tre anni l'1,5% e così via.
Si capisce quindi che in una fase di rialzo dei tassi è doveroso fare attenzione alla durata e/o maturità effettiva del portafoglio obbligazionario. Più le scadenze sono lunghe, più i prezzi saranno sensibili ad un aumento dei tassi.
Sono diversi anni che le politiche monetarie espansive hanno portato i tassi a zero, ma, in precedenza, le obbligazioni sono state favorite dalle riduzioni dei tassi.
Come ci si può difendere da un eventuale rialzo dei tassi?
- contenere il più possibile la durata media delle obbligazioni in portafoglio dei fondi e/o EFT obbligazionari
- prediligere obbligazioni con scadenze inferiori ai 3 anni (è più probabile che la variazione del prezzo venga compensata dal rendimento cedolare).
- orientarsi su azioni di aziende che presentano una buona redditività attraverso la distribuzione dei dividendi (ovviamente questo concetto viene semplificato).
- diversificare l'investimento con strumenti legati all'inflazione o a tassi variabili e creare decorrelazione inserendo in portafoglio delle materie prime.
E tu detieni in portafoglio degli strumenti finanziari obbligazionari? Se si, in questi ultimi giorni, avrai già notato delle variazioni negative generate dalle sole aspettative di rialzo dei tassi. Come reagiranno, gli stessi strumenti, in caso di aumento dei tassi? Quali interventi sono necessari nel tuo portafoglio?
Hai trovato interessante questo articolo? Se vuoi approfondire l'argomento in consulenza con me, contattami, prendiamo un appuntamento.