Fondo pensione: cosa succede se l'aderente muore prima della pensione?
di Lorenzo Dragoni | pubblicato il 20 settembre 2021
Per questo articolo prendo spunto da una domanda che mi è stata fatta questa settimana: "Se muoio prima di andare in pensione i miei soldi rimangono al fondo pensione o vanno agli eredi?" Il timore che i risparmi vadano persi è frequente ma non è assolutamente così!
La regola generale per i fondi pensione è definita dall’art. 14 c.3 del D.Lgs. 252/2005:
“In caso di morte dell'aderente a una forma pensionistica complementare prima della maturazione del diritto alla prestazione pensionistica l'intera posizione individuale maturata è riscattata dagli eredi ovvero dai diversi beneficiari dallo stesso designati, siano essi persone fisiche o giuridiche”.
Tradotto in parole più semplici, questo significa che il montante contributivo (i contributi versati più gli interessi corrisposti) alla data del decesso non verrà perso né sarà automaticamente “assorbito” dal fondo, ma sarà destinato al beneficiario o ai beneficiari indicati dal titolare del fondo pensione. I beneficiari possono essere persone fisiche o persone giuridiche (es. una fondazione, una S.p.A, una S.r.l, etc. …).
Nel caso in cui l’iscritto non avesse invece indicato i possibili beneficiari, i risparmi previdenziali saranno destinati agli eredi testamentari (se c’è testamento) o agli eredi legittimi (coniuge, coniuge più figli, etc) in assenza di testamento.
Solo se non esistono beneficiari designati e nemmeno eredi, la somma accantonata resta al fondo nel caso di forme ad adesione collettiva o, altrimenti, devolute per finalità sociali nel caso di fondi ad adesione individuale.
A titolo esemplificativo, dunque, per i fondi negoziali o in caso di adesione collettiva a un fondo pensione aperto, le somme accantonate restano in estrema ratio al fondo stesso; nel caso dei PIP o di adesione individuale a un fondo pensione aperto, sono invece devolute per finalità sociali.
Riscatto del fondo pensione per morte dell'aderente. La tassazione prevede l'applicazione di un'aliquota agevolata dal 9% al 15% ed è esente da imposta di successione. Le prestazioni percepite dagli eredi saranno pertanto escluse dall'applicazione dell'imposta di successione.
In caso di rinuncia dell'erede all'eredità? Nel caso in cui l'erede dovesse rinunciare all'eredità lasciata dal de cuius a causa di debiti ecc, il montante contributivo sarebbe comunque di suo diritto. Questo aspetto rende il fondo pensione un valido strumento soprattutto per categorie con rischio impresa o per chi può essere chiamato ad azioni di risarcimento (imprenditori, professionisti, ecc). Quest'ultimi potrebbero considerare il versamento al fondo pensione anche per importi superiori al massimo deducibile fiscalmente (5.164 euro annui).
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